Due elementi questa settimana hanno destato il mio interesse: un sondaggio del Corriere della Sera sul rapporto degli italiani con il lavoro e il progetto “Distretto Italia”.
Il sondaggio del quotidiano, cui hanno risposto 3.700 lavoratori dipendenti ed autonomi, ha messo in rilievo come l’atteggiamento verso il lavoro si sta modificando rapidamente. Per star meglio, la maggior parte degli intervistati chiede smart working e libertà di auto-organizzarsi (60%) e maggiore flessibilità dell’orario di lavoro (48%). Circa la metà degli intervistati sarebbe disponibile ad accettare un taglio della retribuzione a fronte di una riduzione dell’orario di lavoro. L’indagine poi presenta tutta un’altra serie di dati su quello che servirebbe per una migliore qualità della vita dentro e fuori dal luogo di lavoro. Quello che emerge con crescente evidenza è che non si vuole più un lavoro purchessia. Al lavoro si chiede salario, ma in un contesto che dia possibilità di crescita, autonomia ed equilibrio tra lavoro e vita. Quest’ultimo aspetto, in particolare, acquisisce sempre più rilevanza, ponendo ai datori di lavoro una vera e propria sfida: quali condizioni? Quale organizzazione aziendale? Quali piani di sviluppo delle carriere e attività formative?
Il secondo elemento di interesse è l’Accordo sottoscritto tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Anpal Servizi, Consorzio ELIS e 45 imprese per la realizzazione di un grande progetto di orientamento, formazione ed avviamento al lavoro: “Distretto Italia”. Mediante l’Accordo, si prova a mettere in relazione pubblico e privato utilizzando tutti gli strumenti e le reti territoriali esistenti (es. le misure del programma GOL, i finanziamenti associati, la rete delle Agenzie Per il Lavoro) per dare risposte mirate ad una concreta domanda di nuova occupazione. Ad oggi sono in avviamento i percorsi formativi per posatori di fibra ottica, programmatori software, manager di cantiere e impiantisti elettrici, per cui le imprese esprimono un fabbisogno complessivo di circa 10mila assunzioni. Proprio la settimana scorsa segnalavamo la nostra iniziativa a Salerno per la formazione di operatori turistici, in accordo con gli imprenditori del territorio. È questo l’approccio più utile per realizzare politiche attive che connettano domanda ed offerta. Ed è l’unica strategia percorribile, a parer mio, per qualificare realmente le politiche del lavoro del nostro Paese.
Salvo Messina,
Presidente Solco