Il 28 ottobre debuttano le linee di finanziamento Simest finanziate dal PNRR a supporto dei processi di internazionalizzazione e di transizione digitale ed ecologica delle PMI italiane.
Le risorse totali disponibili ammontano a 1,2 milioni di euro, con una riserva del 40%, (quindi, 480 milioni di euro).
Alle PMI del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) è riservato il 40% delle risorse totali disponibili (per complessivi 480 milioni euro, di cui 320 milioni della sezione prestiti e 160 milioni della sezione contributi).
Le imprese che intendono partecipare alla nuova tornata di agevolazioni possono iniziare a pre-caricare le domande a partire dal 21 ottobre 2021.
Le condizioni di accesso ai finanziamenti sono regolate dalla delibera del Comitato Agevolazioni del 30 settembre 2021 e dalle circolari Simest n. 1/PNRR/394/2021, n. 2/PNRR/394/2021 e n. 3/PNRR/394/2021.
Entrando nel merito delle novità del nuovo sportello Simest-PNRR, una delle principali differenze rispetto al passato riguarda la platea delle imprese beneficiarie.
I nuovi bandi – che limitano l’accesso alle agevolazioni alle PMI, mentre in precedenza erano ammesse anche le Mid-cap e le grandi imprese – sono relativi a solo 3 linee di intervento (anziché le 7 “classiche”). Si tratta di:
- transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale;
- sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce);
- partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema.
Ulteriori novità investono il contributo a fondo perduto. La quota di cofinanziamento a fondo perduto, riconosciuta nel limite delle agevolazioni pubbliche complessive concesse in regime di Temporary Framework, rimane al 25% per le imprese del Centro-Nord, mentre le imprese PMI con sede operativa, da almeno 6 mesi, in una regione del Sud Italia possono richiedere un contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40%.
I nuovi bandi intervengono anche sulle spese ammissibili. In base alle nuove regole, queste non sono più eleggibili dal momento di presentazione della domanda, bensì dall’emissione da parte di Simest di esito positivo con conferimento del CUP (Codice Unico di Progetto). È poi richiesto che tutte le spese finanziate devono essere coerenti con i principi del “non arrecare un danno significativo” (Do Not Significant Harm – DNSH). Per ciascuna delle spese rendicontate è necessario dichiararne la rispondenza a specifici requisiti di sostenibilità ambientale, pena l’inammissibilità della spesa.
Altra novità riguarda il limite di domande presentabili: ogni impresa può inviare una sola domanda riguardante uno solo dei tre interventi attivati.
Passando all’esame dei tre interventi attivati, la misura del tutto nuova è “Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale”. La disciplina è contenuta nella circolare Simest n. 1/PNRR/394/2021.
Tale linea di intervento è riservata alle PMI con sede legale in Italia, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno 2 bilanci relativi a due esercizi completi (si considera completo un esercizio di 12 mesi interi, indipendentemente dalla data di costituzione o di inizio attività della società stessa. I bilanci devono riguardare lo stesso soggetto richiedente, identificato dal codice fiscale). Ai fini dell’ammissibilità, l’impresa deve avere un fatturato estero pari al 10% del fatturato dell’ultimo anno o pari al 20% del fatturato dell’ultimo biennio risultante dalle dichiarazioni IVA (righi VE30 e VE34 rapportati al VE50).
Verranno agevolati investimenti digitali e investimenti volti a promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali.
Saranno ammissibili:
- spese per la transizione digitale (minimo il 50% delle spese totali ammissibili finanziate): integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale; investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali; consulenze in ambito digitale (i.e. digital manager); disaster recovery e business continuity; blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali); spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0 (es. cyber security, big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine);
- spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione (massimo il 50% delle Spese totali ammissibili finanziate): spese per investimenti per la sostenibilità in Italia (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.); spese per internazionalizzazione (es. investimenti per singole strutture commerciali in paesi esteri come ufficio/negozio/corner/showroom/centro di assistenza post vendita, consulenze per l’internazionalizzazione, spese promozionali e per eventi internazionali in Italia e all’estero ecc.); spese per valutazioni/certificazioni ambientali inerenti il finanziamento
Le agevolazioni si sostanziano in:
- un finanziamento a tasso agevolato (pari al 10% del tasso di riferimento UE) in regime “de minimis”, della durata di:
• per “E-commerce” e “Partecipazioni a fiere e mostre internazionali”: 4 anni, di cui uno di preammortamento,
• per “Transizione digitale ed ecologica”: 6 anni, 2 di preammortamento. - una quota di fondo perduto in Temporary Framework, pari al 40% per le imprese del Sud (ovvero imprese con almeno una sede operativa, attiva da almeno 6 mesi, in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), mentre per tutti gli altri territori il fondo perduto arriva al massimo al 25%.
L’intervento, concesso fino al 100% dell’importo delle spese varia a seconda della linea di intervento. In particolare, l’importo massimo finanziabile:
• per la linea di intervento “Transizione digitale ed ecologica”: è pari al minore tra 300.000 euro e il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi 2 bilanci approvati e depositati;
• per la linea di intervento “E-commerce”: va da un mimino di 10.000 euro fino a un massimo di 300.000 euro per una piattaforma propria e fino a un massimo di 200.000 per market place, e comunque nel limite del 15% dei ricavi medi degli ultimi 2 esercizi;
• per la linea di intervento “Partecipazioni a fiere e mostre internazionali”: è pari a 150.000 euro e non può comunque superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi 2 bilanci approvati e depositati.
L’impresa può chiedere l’esenzione totale dalla prestazione delle garanzie.