Com’è noto, sono tenuti ad offrire la propria disponibilità allo svolgimento dei Progetti Utili alla Collettività i beneficiari del Reddito di cittadinanza che abbiano sottoscritto un Patto per il Lavoro o un Patto per l’Inclusione Sociale, pena la decadenza dal beneficio.
La partecipazione ai progetti è facoltativa per le persone non tenute agli obblighi connessi al Reddito di cittadinanza, che possono aderire volontariamente nell’ambito dei percorsi concordati con i servizi sociali dei Comuni/Ambiti Territoriali.
Attraverso i Progetti Utili alla Collettività, i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere nel proprio Comune di residenza attività per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
Le attività messe in campo nell’ambito dei PUC dovranno rispondere ad uno specifico obiettivo da raggiungere in un intervallo di tempo definito, attraverso la messa in campo di risorse umane e finanziarie. Il progetto potrà riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di un’attività esistente, ma in nessun caso le attività in esso svolte potranno essere sostitutive di quelle ordinarie né saranno in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo.
I progetti sono a titolarità dei Comuni, ferma restando la possibilità di svolgerli in gestione associata. In ogni caso i beneficiari sono tenuti a partecipare ai progetti attuati nel loro comune di residenza.
I Comuni, singoli o associati e raccordandosi a livello di Ambito Territoriale, sono responsabili dell’approvazione, attuazione, coordinamento e monitoraggio dei progetti posti in essere, anche con l’apporto di altri Soggetti Pubblici e del Privato Sociale.
A decorrere dal 22 febbraio 2020, nella Piattaforma GePI è stata attivata una nuova funzione che consentirà ai Comuni di caricare:
- i PUC messi in campo
- l’elenco dei beneficiari Rdc per i quali deve essere aperta la copertura assicurativa.
Vai sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per saperne di più