Nel mese di dicembre è stato pubblicato l’ormai tradizionale Rapporto sull’evoluzione del mercato del lavoro e delle imprese del terziario di Roma e del Lazio, realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre su incarico dell’Ente Bilaterale del Terziario del Lazio.
Il Rapporto fonda la sua analisi su dati economici per quel che attiene l’andamento del comparto e delle dinamiche aziendali (saldo tra nuove imprese e imprese cessate) e sulle comunicazioni obbligatorie per ciò che attiene il mercato del lavoro.
Come si può facilmente immaginare, il Rapporto fornisce elementi importanti per comprendere il ruolo che il settore terziario assume nell’economia di Roma e della Regione Lazio.
Su 468.394 imprese attive nella Regione, ben 255.559 sono riconducibili al terziario (più del 50%); gli occupati nel settore sono 926.369 su 1.878.309 totali (anche in questo caso siamo al 50%), senza considerare che altri settori come il turistico ricettivo e la ristorazione possono a ragione essere inclusi nell’ambito terziario, con altre 41.000 aziende e 189.000 addetti.
Dunque quello che accade nel settore ha un peso rilevante nell’economia complessiva della Regione e ovviamente nel nostro mercato del lavoro.
Da una lettura dei dati viene in primis confermata la tendenza ad una riduzione costante del numero di aziende nel settore terziario (con particolare riferimento al commercio al dettaglio). Questa tendenza è determinata dal crescente ricorso agli acquisti online di beni di consumo ed anche di servizi immateriali, nonché da una mancata specializzazione del commercio di prossimità. Tuttavia, si rileva una crescita complessiva degli addetti del settore (+13.000).
Tutti questi cambiamenti nella struttura economica e occupazionale determinano a loro volta una maggiore stabilità nei rapporti di lavoro e nelle assunzioni a tempo indeterminato.
Infine, il rapporto, ed è forse l’aspetto più importante, fornisce stime previsionali sull’andamento del mercato del lavoro a breve e medio termine. Queste sono le informazioni che più di tutte dovrebbero essere analizzate dagli attori pubblici e privati, alla luce delle difficoltà crescenti di reperimento di manodopera nel settore. Disporre di previsioni attendibili potrebbe infatti consentire di attivare politiche attive e di formazione davvero utili ad un miglior funzionamento del nostro mercato del lavoro.
Salvo Messina
Presidente Solco