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La sostituzione del Reddito di Cittadinanza con la Misura di Inclusione Attiva: per le politiche attive cambia la forma ma non la sostanza.

Muore il Reddito Di Cittadinanza e nasce la Misura di Inclusione Attiva (MIA). Non è mia intenzione in questa sede esprimere valutazioni sulla riduzione dell’indennità verso i percettori (dibattito che attiene alle forme di sostegno agli individui fragili), bensì soffermarmi sulle politiche attive che dovrebbero sorreggere l’impalcatura dei servizi rivolti ai cosiddetti “occupabili”; resto convinto che tutti, nei dovuti e diversi modi, possano essere ritenuti tali.
Relativamente alle politiche attive, se ho ben inteso ci si limiterebbe a riconoscere un contributo a chi assume un individuo “occupabile” per due anni, fino a 8.000 euro. Tale cifra andrebbe poi divisa con un’Agenzia Per il Lavoro (APL) nel caso in cui l’inserimento sia avvenuto attraverso la mediazione di tali soggetti privati. Dunque viene riproposto quanto già contenuto nella legge finanziaria del 2022; in quel caso si collegava il beneficio economico alla partecipazione ad un corso di formazione ed alla successiva assunzione. Ma si potrebbe andare ancora a ritroso e prendere in considerazione tutte le forme di incentivazione per chi assumeva percettori di Naspi, etc.

Mi viene in mente una domanda: prima di riproporre misure che sembrano plausibili (premiamo chi fa assumere e chi assume), ne sono stati valutati gli esiti nel recente passato? Ne dubito, perché nel caso si sarebbe scoperto che tali misure sono del tutto inefficaci; i pochi individui collocati lo sarebbero stati anche in assenza di questi incentivi. Nessuna azienda assume qualcuno poiché portatore di un incentivo; le imprese assumono se ne hanno bisogno, eventualmente acquisendo gli incentivi disponibili. Similmente, le stesse APL, in assenza di una qualsivoglia remunerazione del servizio di accompagnamento, non potranno che limitarsi ad inserire nel proprio database i cv degli utenti, nell’attesa che avvenga l’incontro miracoloso con l’esigenza occupazionale di un’azienda cliente.

Come mai non si prende atto di questa lapalissiana realtà? Si continuano a sperperare risorse che potrebbero più utilmente essere impegnate in percorsi individuali e personalizzati di vero accompagnamento al lavoro. Lavoro molto faticoso e dagli esiti incerti, ma sicuramente più utile e proficuo per soggetti che incontrano molte difficoltà nell’inserimento nel mondo del lavoro. È su questo mercato del lavoro che bisognerebbe lavorare, se è vero che molti posti rimangono vacanti per assenza di lavoratori qualificati o disposti ad occuparli.
In Italia manca un vero sistema pubblico di incontro domanda ed offerta, che preveda anche il monitoraggio del mercato del lavoro. In Francia il 40% di tale incontro avviene nei servizi pubblici dell’impiego. In Italia siamo sotto il 4%, mentre il 10% lo fanno le APL, il 25% avviene tramite autocandidature e il 28% attraverso le reti di conoscenze interpersonali. Dunque manca un sistema ampio – come in Francia – capace di leggere i processi e dare input ai diversi attori.
È con questo contesto che bisognerebbe fare i conti, pensando ad interventi capaci di attivare tutte le risorse disponibili pubbliche e private, con interventi anche piccoli ma capaci di promuovere il contatto tra domanda e offerta.

Salvo Messina,
Presidente Solco

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Sicilia

QUANTI TIROCINI POSSONO ESSERE ATTIVATI IN UN’AZIENDA?

  • 1 tirocinante se l’azienda ha fino a 5 dipendenti;
  • 2 tirocinanti se l’azienda ha da 6 a 20 dipendenti;
  • 10% di tutti i dipendenti per un organico superiore alle 20 unità.

CHI SONO I DESTINATARI?

Disoccupati, inoccupati, persone svantaggiate.

QUAL È LA DURATA DEL TIROCINIO?

Il tirocinio non può essere inferiore ai 2 mesi (salvo eccezioni) e non superiore ai 6 mesi, escluso per persone con disabilità che può essere attivato fino a 24 mesi.

QUALI SONO I TEMPI DI ATTIVAZIONE?

In qualsiasi momento.

QUANDO SI ATTIVA, INTERROMPE O PROROGA UN TIROCINIO, è NECESSARIO EFFETTUARE LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA?

Si ed è a carico dell’azienda ospitante.

QUAL è L’INDENNITà MENSILE?

L’indennità mensile non può essere inferiore ai 300 euro.

A CARICO DI CHI è L’ASSICURAZIONE INAIL E LA RC?

A carico dell’azienda ospitante.

Lazio

QUANTI TIROCINI POSSONO ESSERE ATTIVATI IN UN’AZIENDA?

  • 1 tirocinante se l’azienda ha fino a 5 dipendenti;
  • 2 tirocinanti se l’azienda ha da 6 a 20 dipendenti;
  • 10% di tutti i dipendenti per un organico superiore alle 20 unità.

CHI SONO I DESTINATARI?

Disoccupati, inoccupati, persone svantaggiate.

QUAL È LA DURATA DEL TIROCINIO?

Il tirocinio non può essere inferiore ai 2 mesi (salvo eccezioni) e non superiore ai 6 mesi, escluso per persone con disabilità che può essere attivato fino a 24 mesi.

QUALI SONO I TEMPI DI ATTIVAZIONE?

In qualsiasi momento.

QUANDO SI ATTIVA, INTERROMPE O PROROGA UN TIROCINIO, è NECESSARIO EFFETTUARE LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA?

Si ed è a carico dell’azienda ospitante.

QUAL è L’INDENNITà MENSILE?

L’indennità mensile è di 800 euro.

A CARICO DI CHI è L’ASSICURAZIONE INAIL E LA RC?

A carico dell’azienda ospitante.

Abruzzo

QUANTI TIROCINI POSSONO ESSERE ATTIVATI IN UN’AZIENDA?

  • 1 tirocinante se l’azienda ha fino a 6 dipendenti
  • 2 tirocinanti se l’azienda ha da 7 a 19 dipendenti
  • 10% di tutti i dipendenti per un organico superiore alle 20 unità.

CHI SONO I DESTINATARI?

Disoccupati, inoccupati, persone svantaggiate.

QUAL È LA DURATA DEL TIROCINIO?

Il tirocinio non può essere inferiore ai 2 mesi (salvo eccezioni) e non superiore ai 6 mesi, escluso per persone con disabilità che può essere attivato fino a 24 mesi.

QUALI SONO I TEMPI DI ATTIVAZIONE?

In qualsiasi momento.

QUANDO SI ATTIVA, INTERROMPE O PROROGA UN TIROCINIO, è NECESSARIO EFFETTUARE LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA?

Si ed è a carico dell’azienda ospitante.

QUAL è L’INDENNITà MENSILE?

L’indennità mensile non può essere inferiore ai 600 euro.

A CARICO DI CHI è L’ASSICURAZIONE INAIL E LA RC?

A carico dell’azienda ospitante.