In data 19 aprile 2021 ha debuttato Cultura Crea plus, il bando per le micro, piccole e medie imprese e soggetti del terzo settore colpiti dall’emergenza Covid-19 delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e attivi nel settore culturale e nel sistema dell’intermediazione turistica.
Possono presentare domanda di contributo le micro, piccole e medie imprese e soggetti del terzo settore (onlus, imprese sociali, associazioni di promozione sociale) costituite alla data del 1° gennaio 2020 ed esercitanti al 31 dicembre 2020 attività economica nel settore culturale e nel sistema dell’intermediazione turistica (per il dettaglio dei codici Ateco ammessi si rimanda agli allegati 1, 2 e 3 della Direttiva operativa del 29 marzo 2021, n. 238).
Ai fini dell’ammissibilità, le imprese ed i soggetti di Terzo Settore devono essere regolarmente costituite in forma societaria ed iscritte nel Registro delle imprese, per le forme giuridiche per le quali sono previsti tali adempimenti.
Alla data di presentazione della domanda:
- per le imprese costituite da meno di 36 mesi, la sede deve essere situata in una delle seguenti regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia;
- per le imprese costituite da oltre 36 mesi e per i soggetti del terzo settore, la sede deve essere situata in uno dei Comuni ricadenti nelle “aree di attrazione” così come identificate dall’Allegato 4, Direttiva operativa del 29 marzo 2021, n. 238.
Il contributo di Cultura Crea plus può essere richiesto per le seguenti spese di capitale circolante, al netto dell’IVA, sostenute successivamente al 23 luglio 2020 e rendicontati entro 180 giorni dalla data di sottoscrizione del provvedimento di concessione alle agevolazioni:
- materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti utilizzati nel ciclo produttivo caratteristico dell’impresa;
- utenze fornite su immobili, strumentali allo svolgimento dell’attività;
- canoni di locazione relativi ad immobili destinati allo svolgimento dell’attività;
- prestazioni di servizi e prestazioni professionali connesse all’attività produttiva del soggetto beneficiario;
- costo del lavoro dipendente, con esclusione dei contratti di tirocinio e stage, che non benefici di alcun’altra agevolazione, anche indiretta, o a percezione successiva, dedicato all’attività presso l’unità locale destinataria dell’aiuto post emergenza sanitaria Covid-19. Il costo del lavoro è determinato sulla base del costo aziendale annuo complessivo per risorsa e delle ore di lavoro;
- spese per garanzie fornite da una banca, da una società di assicurazione o da altri istituti finanziari, per esigenze connesse alle attività dell’impresa;
- spese per l’apertura del conto corrente bancario dedicato alle spese richieste.
Il bando prevede un contributo a fondo perduto, in “de minimis”, nella misura del 100% delle spese ammissibili, per un valore massimo di € 25.000.
L’erogazione avverrà su richiesta del soggetto beneficiario mediante presentazione di stati avanzamento lavori (SAL). Sarà possibile presentare al massimo due richieste di erogazione.
Qualora il soggetto beneficiario abbia sostenuto le spese nel periodo tra il 23 luglio 2020 e la data di presentazione della domanda potrà presentare la richiesta di erogazione delle spese già sostenute contestualmente alla presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni.
La richiesta di erogazione contestuale alla presentazione della domanda non può superare il 60% delle spese ammesse alle agevolazioni.
Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 19 aprile 2021 esclusivamente per via elettronica attraverso la piattaforma informatica di Invitalia.
Per concludere la presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello: le domande presentate saranno quindi istruite da Invitalia nell’ordine cronologico di presentazione.