13 Nov Attivazione tirocinio: tutto quello che c’è da sapere
Come fare per attivare uno stage.
Prima di vedere nello specifico in che modo procedere per l’attivazione di un tirocinio, una piccola precisazione. Lo stage non rientra in alcun modo nella categoria del lavoro subordinato ma, piuttosto, si configura quale periodo di orientamento e formazione, utile ai fini di un primo inserimento o di un re-inserimento nel mondo professionale.
Come si attiva un tirocinio?
L’attivazione di un tirocinio è subordinata alla precedente stipula di una convenzione tra l’ente che promuove l’attività formativa e il soggetto ospitante il percorso formativo stesso. Tale convenzione dovrà essere corredata da un progetto formativo, il Piano Formativo Individuale (PFI), a sua volta redatto dall’ente ospitante e dal tirocinante. All’interno del PFI e della convenzione inoltre, dovranno essere specificati obblighi e doveri in capo a ciascuna delle due parti.
Nello specifico, il Piano Formativo Individuale dovrà indicare:
- L’anagrafica dei tre soggetti chiamati in causa, vale a dire l’ente promotore, quello ospitante e il tirocinante;
- La durata del percorso formativo, con l’esplicita indicazione delle ore di lavoro giornaliere e settimanali;
- L’ammontare dell’indennità corrisposta allo stagista da parte dell’ente ospitante;
- Le garanzie assicurative;
- Le attività formative che il tirocinante andrà a svolgere nel corso del tirocinio.
Quanti tirocini si possono attivare contemporaneamente?
Generalmente, è la normativa regionale a stabilire un numero massimo per l’attivazione di più tirocini contemporaneamente e all’interno della stessa azienda. Esistono comunque delle quote valide erga omnes:
- Per un ente ospitante con 0-5 dipendenti, è possibile attivare un solo tirocinio per volta;
- Il limite massimo per l’attivazione di più tirocini contemporaneamente sale a due nel caso di enti ospitanti con 6-20 dipendenti;
- Per gli enti ospitanti con più di 20 dipendenti, la quota limite di tirocini attivabili in contemporanea è pari al 10% del numero totale di dipendenti.
In quali casi non è possibile procedere con l’attivazione di un tirocinio?
Per evitare che le aziende abusino di questa forma di inserimento e per dare maggiore valore all’istituto in sé, il legislatore ha previsto tutta una serie di casi in cui non è possibile attivare un tirocinio.
Nello specifico, non è permesso procedere all’attivazione di un tirocinio:
- Per sostituire lavoratori dipendenti in ferie, malattia o maternità;
- Per ovviare a temporanee carenze di organico in periodi di intensa attività lavorativa;
- Se nei due anni precedenti, tra azienda ospitante e tirocinante abbia avuto luogo un rapporto di lavoro, una collaborazione o un incarico;
- Per far svolgere al tirocinante attività di bassa specializzazione che, in quanto tali, non richiedono l’attivazione di un percorso formativo.
La possibilità di attivare un tirocinio poi, è preclusa a tutte quelle aziende che, nei 12 mesi precedenti l’attivazione dello stage, siano ricorse a licenziamenti o abbiano attivato procedure di cassa integrazione con riferimento a mansioni equivalenti a quelle che il tirocinante dovrebbe svolgere in azienda.