Ecco un elenco delle difficoltà più ricorrenti incontrate nel corso di uno stage
A causa di imprevisti e problematiche di varia natura, la curiosità e l’entusiasmo che animano la fase iniziale di un percorso di tirocinio, oltre che la voglia di fare e imparare, potrebbero dissolversi in un breve lasso di tempo, lasciando ampi margini di manovra a delusione, frustrazione e disillusione.
A riguardo, le nuove normative regionali in materia di tirocini mirano proprio ad impedire e/o prevenire che tali sensazioni negative possano prevalere, mettendo in questo modo a rischio tanto l’esito quanto il valore formativo dell’esperienza di stage.
Ma quali sono le principali problematiche che un tirocinante potrebbe dover affrontare nel corso del periodo di tirocinio?
SENTIRSI ABBANDONATI
Una delle problematiche ricorrenti riguarda sicuramente la sensazione di abbandono che un tirocinante si potrebbe trovare ad affrontare. Un’evenienza, questa, che si presenta in particolar modo quando è proprio il tutor aziendale a ricoprire la posizione di Responsabile dell’area all’interno della quale il tirocinante. Non potendo seguire da vicino il tirocinante perché impegnato su diversi fronti, potrebbe accadere che il tutor finisca col trascurare lo stagista che, dal canto suo, non avendo ricevuto disposizioni relative a mansioni o incarichi da svolgere, potrebbe sentirsi come una sorta di corpo estraneo all’interno della realtà aziendale.
L’ECCESSIVA RESPONSABILIZZAZIONE
All’opposto della sensazione di abbandono, c’è il problema dell’iper-responsabilizzazione del tirocinante. Venendo sobbarcato di responsabilità e compiti che, specialmente quando si è alle prime armi, potrebbero risultare di difficile attuazione, il rischio principale è che il tirocinante cada preda dello stress, arrivando a sentirsi addirittura incapace o inadeguato per la posizione da lui stesso ricoperta.
LA NON DEFINIZIONE DEL RUOLO
Altra problematica molto ricorrente è quella che a che fare con l’indefinitezza del ruolo ricoperto. Capita che lo stagista diventi il polo attrattore di tutta una serie di compiti e mansioni che gli altri dipendenti, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per mancanza di volontà, non riescono a sbrigare. Ecco allora che il tirocinante, a scapito di un apprendimento costruttivo e proficuo, finisce con l’occuparsi di più cose, per di più in maniera superficiale, sentendosi una sorta di tappabuchi utile per tutte le occasioni.
TRADIMENTO DELLE ATTESE
La problematica più grave è sicuramente quella del tradimento delle attese. Molto spesso, infatti, capita che il tirocinante si trovi a svolgere tutte le mansioni possibili ed immaginabili, eccetto quelle concordate con il tutor e prontamente inserite all’interno del progetto formativo.
IL CLIMA SFAVOREVOLE
Capita poi che le difficoltà incontrate nel corso di un periodo di stage possano non essere dovute ad aspetti formativi o professionali. Un esempio a riguardo viene da un ambiente di lavoro eccessivamente competitivo, all’interno del quale invidie e tensioni non aiutano certo l’inserimento di un tirocinante.
Una nota a margine. Per poter superare con successo situazioni di questo genere, bisogna saper riconoscere un vero problema. Importante poi è saper distinguere una problematica vera e propria da una situazione dettata esclusivamente da fattori straordinari. Infatti, un conto è ritrovarsi a fare fotocopie nel corso di una giornata, un conto è continuare a farle per tutta la durata del periodo di stage. È proprio in quest’ultimo caso, quando ci si rende conto che le mansioni svolte siano di basso profilo e non abbiano alcuna valenza formativa, che bisogna intervenire e chiedere spiegazioni al proprio tutor aziendale al fine di ridiscutere e ridefinire i contenuti del progetto formativo.