Il Consiglio dei Ministri del 05 ottobre 2021, n. 39 ha approvato il disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale.
Il provvedimento prevede il seguente modello duale, inerente:
- Redditi derivanti dall’impiego di capitale
- Revisione dell’IRPEF progressiva
Con riferimento al punto 1), si punta a riordinare la tassazione dei redditi soggetti a imposta sostitutiva. Nell’attuale sistema tributario sono applicabili fino a otto aliquote di imposta sostitutiva. Si parte dal 5%, prevista per i nuovi contribuenti forfetari che avviano un’attività, fino ad arrivare al 26% per la tassazione dei redditi di capitale.
In tal senso, si prevede l’applicazione di una sola aliquota proporzionale ai redditi derivanti dall’impiego di capitale, anche nel mercato immobiliare.
L’applicazione di un’unica imposta sostitutiva è poi prevista anche per i redditi “direttamente derivanti dall’impiego di capitale nelle attività d’impresa e di lavoro autonomo condotte dai soggetti diversi da quelli a cui si applica l’imposta sul reddito delle società”. È probabile la previsione di un’imposta sostitutiva con l’applicazione di un’unica aliquota, sufficientemente vicina a quella corrispondente al primo scaglione di reddito del 23%. La misura dovrebbe riguardare anche i regimi forfetari.
La previsione di un’aliquota unica al 23% sembrerebbe presagire un incremento generalizzato del livello di imposizione, ma l’obiettivo dell’invarianza del gettito potrebbe essere raggiunto lavorando sulle basi imponibili.
In merito al punto 2), si prevede la revisione dell’IRPEF progressiva.
In questo caso l’intervento si profila particolarmente ampio. Il primo obiettivo è quello di ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Il secondo obiettivo consiste nella riduzione graduale delle variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive. A tal proposito il disegno di legge delega precisa che per aliquote medie e marginali si intendono quelle derivanti dall’applicazione dell’IRPEF senza tenere conto né dei regimi sostitutivi, né delle detrazioni diverse da quelle per tipo di reddito.
L’intervento che dovrebbe determinare la riduzione del costo dell’imposizione potrebbe concentrarsi sullo scaglione che attualmente prevede l’applicazione dell’aliquota del 38%, quindi fino ad € 55.000.
La finalità consiste nella riduzione del salto di aliquota di ben 11 punti incrementandosi l’aliquota del 27% fino a quella successiva del 38%, per i redditi che si incrementano da € 28.000 fino ad € 55.000.
Il documento, poi, interviene sul riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta lorda.
La razionalizzazione determinerà necessariamente la riduzione del numero dei benefici e concorrerà alla semplificazione del sistema tributario. Sarà necessario comprendere, però, quali soggetti risulteranno penalizzati, perché l’operazione “riordino” determinerà necessariamente una serie di “tagli”.