In data 13 gennaio 2021, il Consiglio dei Ministri n. 89 ha approvato la proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Piano – che dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19 – si articola in sei missioni (“aree tematiche” strutturali di intervento):
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Relativamente alle misure che hanno un impatto più diretto sul sistema di impresa, è opportuno evidenziare gli obiettivi finalizzati:
- a favorire l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese (Transizione 4.0), comprese quelle del comparto editoria e della filiera della stampa,
- alla realizzazione di reti ultraveloci in fibra ottica, 5G ed investimenti per il monitoraggio satellitare.
In quest’ottica, gli incentivi fiscali inseriti nel PNRR sono riservati alle imprese che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad un’effettiva trasformazione digitale dei processi produttivi, nonché alle attività di ricerca e sviluppo connesse a questi investimenti.
Per quel che riguarda le tematiche del lavoro, ci sarà:
- la revisione strutturale delle politiche attive,
- il rafforzamento dei centri per l’impiego e la loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati;
- la modernizzazione del mercato del lavoro al fine di migliorare l’occupazione e l’occupabilità, soprattutto giovanile (attraverso l’apprendistato duale e il servizio civile universale), e in particolare dei NEET, delle donne e dei gruppi vulnerabili;
- la promozione di nuove competenze (attraverso la riforma del sistema di formazione).
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