L’allarme lanciato diversi giorni fa dagli operatori turistici è rimasto inascoltato. Eppure, invece di approfittare di questa opportunità per dare lavoro ai molti che sono ancora disoccupati, la questione è ancora priva di provvedimenti. Quando un settore vive una forte carenza di personale, nel momento in cui occorre maggiore dispiego di forze a causa del carico lavorativo, ci si aspetterebbe da parte di tutti gli attori pubblici e privati, una risposta univoca e importante.
Non vi sono stati tavoli tecnici per studiare le ragioni che hanno portato a questa problematica. È un problema legato alle basse retribuzioni? Il numero di lavoratori qualificati non è sufficiente a coprire la domanda? Gli orari di lavoro sono troppo onerosi rispetto al tipo di contratti proposti?
Rispondere a queste domande è una fase cruciale che permetterebbe di mettere in atto le necessarie politiche correttive.
Mentre tutto questo avviene, sui tavoli istituzionali sono in fase di approvazione una serie di interventi di formazione e di supporto al lavoro che vanno sotto il titolo di Gol (Garanzia Occupabilità Lavoratori) con finanziamenti molto rilevanti e rivolti a lavoratori espulsi dal lavoro, in reddito di cittadinanza o in cassa integrazione.
Ma in casi come questi non sarebbe stato forse necessario utilizzare parte di queste risorse per supplire a una mancanza incombente?
Tutti questi interrogativi rimangono senza risposta, perché si preferiscono avviare grandi programmi ma del tutto slegati dai bisogni reali esistenti.
Non pensate sia una questione prioritaria che ha bisogno di risposte immediate?
Salvo Messina,
Presidente Solco