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Non solo una battaglia di civiltà: l’aumento dell’occupazione femminile come argine agli effetti del declino demografico.

Il tema del declino demografico ci accompagna ormai da molto tempo. Esso è determinato, come è noto, dall’invecchiamento della popolazione (si vive molto più a lungo) e dalla caduta del tasso di natalità.
Ma quanto è grave questo declino? E come può essere combattuto?

Intanto, a mio modo di vedere la questione non può essere inquadrata analizzandone i numeri assoluti. Certo, le proiezioni ISTAT ci dicono che con questo andamento la nostra popolazione si ridurrà di un ulteriore 20% da qui al 2070; tuttavia, va considerato che, pur contando un numero di cittadini simile a quello della Francia, l’Italia dispone di una superfice territoriale che è la metà di quella dei francesi. Dunque, oltre a guardare ai numeri assoluti, dovremmo tenere conto del rapporto tra lavoratori attivi e popolazione complessiva. A tal proposito, Katharine Neiss, Chief European Economist della società PGIM, in un recente intervento ha sostenuto che la questione di fondo del declino demografico sia proprio l’entità della forza lavoro attiva, più che la dimensione complessiva della popolazione.

In questa prospettiva, il problema prioritario dell’Italia starebbe nel basso tasso di occupazione femminile, e volendo quella giovanile. Se riuscissimo ad impiegare una quota maggiore di donne, ad esempio raggiungendo la media europea del 74% (ad oggi in Italia siamo intorno al 60%), il nostro Paese beneficerebbe di ben 300.000 lavoratrici in più. Se eguagliassimo il tasso di occupazione medio dei paesi nord-europei, il dato salirebbe a 2 milioni! Le ricadute positive su economia e sostenibilità dei conti pubblici sono evidenti.

A mio modo di vedere sono questi i temi che andrebbero affrontati con politiche mirate. E allora come incrementare il tasso di occupazione femminile? Si dovrebbe iniziare da dove il fenomeno è più rilevante. Oggi nei grandi Comuni d’Italia (Sud compreso) le donne occupate sono già più degli uomini. Il problema opposto si rileva nei piccoli Comuni e nelle aree interne del Paese, dunque è qui che andrebbero concentrati investimenti per lo sviluppo, lotta al precariato ed al lavoro nero. La politica dovrebbe confrontarsi seriamente con queste problematiche, utilizzando risorse specifiche con un progetto di respiro adeguato. Ma a me pare che non ci sia nulla di tutto questo.

Salvo Messina.
Presidente Solco

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Sicilia

QUANTI TIROCINI POSSONO ESSERE ATTIVATI IN UN’AZIENDA?

  • 1 tirocinante se l’azienda ha fino a 5 dipendenti;
  • 2 tirocinanti se l’azienda ha da 6 a 20 dipendenti;
  • 10% di tutti i dipendenti per un organico superiore alle 20 unità.

CHI SONO I DESTINATARI?

Disoccupati, inoccupati, persone svantaggiate.

QUAL È LA DURATA DEL TIROCINIO?

Il tirocinio non può essere inferiore ai 2 mesi (salvo eccezioni) e non superiore ai 6 mesi, escluso per persone con disabilità che può essere attivato fino a 24 mesi.

QUALI SONO I TEMPI DI ATTIVAZIONE?

In qualsiasi momento.

QUANDO SI ATTIVA, INTERROMPE O PROROGA UN TIROCINIO, è NECESSARIO EFFETTUARE LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA?

Si ed è a carico dell’azienda ospitante.

QUAL è L’INDENNITà MENSILE?

L’indennità mensile non può essere inferiore ai 300 euro.

A CARICO DI CHI è L’ASSICURAZIONE INAIL E LA RC?

A carico dell’azienda ospitante.

Lazio

QUANTI TIROCINI POSSONO ESSERE ATTIVATI IN UN’AZIENDA?

  • 1 tirocinante se l’azienda ha fino a 5 dipendenti;
  • 2 tirocinanti se l’azienda ha da 6 a 20 dipendenti;
  • 10% di tutti i dipendenti per un organico superiore alle 20 unità.

CHI SONO I DESTINATARI?

Disoccupati, inoccupati, persone svantaggiate.

QUAL È LA DURATA DEL TIROCINIO?

Il tirocinio non può essere inferiore ai 2 mesi (salvo eccezioni) e non superiore ai 6 mesi, escluso per persone con disabilità che può essere attivato fino a 24 mesi.

QUALI SONO I TEMPI DI ATTIVAZIONE?

In qualsiasi momento.

QUANDO SI ATTIVA, INTERROMPE O PROROGA UN TIROCINIO, è NECESSARIO EFFETTUARE LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA?

Si ed è a carico dell’azienda ospitante.

QUAL è L’INDENNITà MENSILE?

L’indennità mensile è di 800 euro.

A CARICO DI CHI è L’ASSICURAZIONE INAIL E LA RC?

A carico dell’azienda ospitante.

Abruzzo

QUANTI TIROCINI POSSONO ESSERE ATTIVATI IN UN’AZIENDA?

  • 1 tirocinante se l’azienda ha fino a 6 dipendenti
  • 2 tirocinanti se l’azienda ha da 7 a 19 dipendenti
  • 10% di tutti i dipendenti per un organico superiore alle 20 unità.

CHI SONO I DESTINATARI?

Disoccupati, inoccupati, persone svantaggiate.

QUAL È LA DURATA DEL TIROCINIO?

Il tirocinio non può essere inferiore ai 2 mesi (salvo eccezioni) e non superiore ai 6 mesi, escluso per persone con disabilità che può essere attivato fino a 24 mesi.

QUALI SONO I TEMPI DI ATTIVAZIONE?

In qualsiasi momento.

QUANDO SI ATTIVA, INTERROMPE O PROROGA UN TIROCINIO, è NECESSARIO EFFETTUARE LA COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA?

Si ed è a carico dell’azienda ospitante.

QUAL è L’INDENNITà MENSILE?

L’indennità mensile non può essere inferiore ai 600 euro.

A CARICO DI CHI è L’ASSICURAZIONE INAIL E LA RC?

A carico dell’azienda ospitante.