Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – con Comunicato del 28 settembre 2022 – ha reso noto che i datori di lavoro pubblici e privati che occupano più di 50 dipendenti, avranno più tempo per presentare il rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile per il 2020-2021.
Infatti, stante le evidenti difficoltà tecniche riscontrate da aziende e professionisti, il termine inizialmente fissato al 30 settembre 2022, è stato prorogato al 14 ottobre 2022.
Al riguardo, è opportuno ricordare che con tale Rapporto, il datore di lavoro deve comunicare, per il biennio 2020/2021, i seguenti dati (precisando, per ciascuna di esse, la parte riguardante il solo genere femminile):
- informazioni generali sull’azienda;
- informazioni generali sul numero complessivo degli occupati;
- informazioni generali sulle unità nell’ambito comunale.
In caso di mancato invio è prevista una sanzione amministrativa da € 103,29 ad € 516,46. Ove l’omissione si protragga per oltre 12 mesi, è disposta la sospensione per un anno dagli eventuali benefici contributivi goduti dall’azienda.
Per i prossimi bienni il termine di presentazione scadrà il 30 aprile dall’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio.
L’obbligo di trasmissione del suddetto rapporto rappresenta un adempimento burocratico che permetterà alle aziende virtuose di poter richiedere ed ottenere la Certificazione della parità di genere.
Si tratta di un attestato che verrà rilasciato alle aziende che abbiano redatto il rapporto, che siano in possesso dei parametri minimi di equità uomo-donna in azienda, e che ne abbiano fatto richiesta agli organismi di valutazione accreditati.
Le aziende in possesso di tale certificazione avranno diritto:
- ad uno sgravio dell’1% dei contributi previdenziali a carico dell’impresa fino ad un massimo di € 50.000 all’anno;
- ad un punteggio premiale per la concessione di aiuti di Stato e/o finanziamenti pubblici in genere;
- ad un migliore posizionamento nelle graduatorie dei bandi di gara per le forniture di servizi.