Al via dal 28 luglio 2023 un nuovo sportello a sostegno dei contratti di sviluppo nelle filiere produttive strategiche.
I progetti possono essere presentati da imprese di qualsiasi dimensione.
Nello specifico, i programmi possono essere attuati:
- da più imprese operanti nella filiera di riferimento, a condizione che i singoli progetti di investimento risultino strettamente connessi e funzionali alla nascita, allo sviluppo o al rafforzamento della filiera medesima;
- da una sola impresa, a condizione che il programma di sviluppo presenti forti elementi di integrazione con la filiera di appartenenza e sia in grado di produrre positivi effetti, in termini di sviluppo e rafforzamento, anche sugli altri attori della filiera medesima non partecipanti al programma di sviluppo, con particolare riferimento alle imprese di piccole e medie dimensioni. Nell’ambito della proposta progettuale, devono essere fornite dettagliate informazioni in merito agli attori della filiera di appartenenza, con indicazione dei rapporti di natura produttiva e/o commerciale in essere, e dei benefici che il programma di sviluppo determinerà, in termini economici e produttivi, sulla complessiva filiera.
Le domande devono avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo industriale, concernenti le seguenti filiere produttive strategiche per lo sviluppo del sistema Paese:
- aerospazio e aeronautica;
- design, moda e arredo;
- metallo ed elettromeccanica;
- chimico e farmaceutico;
- gomma e plastica;
- alimentare, con riferimento alle sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Il programma deve essere realizzare esclusivamente nelle aree del territorio nazionale diverse da quelle individuate quali “zona a” nell’ambito della Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale vigente (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Pertanto, l’ambito territoriale interessato dall’applicazione del nuovo sportello è rappresentato da:
- Abruzzo,
- Emilia-Romagna,
- Friuli-Venezia Giulia,
- Lazio,
- Liguria,
- Lombardia,Marche,
- Piemonte,
- Trentino-Alto Adige,
- Toscana,
- Umbria,
- Valle d’Aosta,
- Veneto.
Con riferimento ai progetti di investimento produttivi, sono ammissibili le spese relative a:
- suolo aziendale e sue sistemazioni (massimo 10% dell’investimento complessivo);
- opere murarie e assimilate (massimo 40% dell’investimento complessivo);
- infrastrutture specifiche aziendali;
- macchinari, impianti ed attrezzature;
- software, brevetti, licenze, know-how (per le grandi imprese, fino al 50% dell’investimento complessivo);
- per le sole PMI: consulenze (massimo 4% dell’importo complessivo per ciascun progetto d’investimento).
Quanto ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sono agevolabili le spese riferite a:
- personale, limitatamente a ricercatori, tecnici ed altro personale ausiliario, adibito alle attività del progetto di ricerca e sviluppo;
- strumenti e le attrezzature di nuova acquisizione;
- ricerca contrattuale e servizi di consulenza per ricerca, sviluppo e innovazione;
- spese generali imputabili al progetto di ricerca e sviluppo (massimo 50% delle spese per il personale);
- materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto di ricerca e sviluppo.
Le agevolazioni consistono in:
- un contributo in conto impianti, per gli investimenti produttivi;
- un contributo diretto alla spesa, per i progetti di ricerca e sviluppo.
L’entità degli incentivi varia in base alla tipologia di progetto, alla localizzazione dell’iniziativa e alla dimensione di impresa.
Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 12 del 28 luglio 2023 e fino alle ore 12.00 del 13 ottobre 2023, esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia.
Non rileva l’ordine cronologico di presentazione delle proposte.