Nella Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio 2021, n. 11 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 gennaio 2021, recante ”Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19», del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2, recante «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l’anno 2021»”.
Il provvedimento – entrato in vigore il 16 gennaio 2021 e valido fino al 05 marzo 2021 – declina una serie di interventi, in funzione alle criticità riscontrate nelle singole Regioni.
Alla luce delle Ordinanze del Min. Salute del 16 gennaio u.s. (entrate in vigore il 17 gennaio 2021), le regioni sono suddivise nel modo seguente:
- zona rossa: Lombardia, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano
- zona gialla: Provincia autonoma di Trento, Toscana, Campania, Molise, Basilicata e Sardegna
- zona arancione: Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Val d’Aosta, Puglia, Umbria
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Sono confermate le regole generali che si applicano innanzitutto alle regioni gialle, tra cui:
- il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, con i divieti di spostamento se non per valide ragioni;
- la raccomandazione di spostarsi solo per motivate esigenze;
- la possibilità di spostarsi verso una sola abitazione privata abitata, solo una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5:00 e le ore 22:00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Per quanto riguarda le attività economiche, le regole più importanti prevedono:
- la sospensione delle attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
- la chiusura delle sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, nonché dei teatri, sale da concerto, sale cinematografiche, discoteche e sale da ballo;
- la sospensione di convegni, congressi e altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza;
- la riapertura di musei e altri istituti e luoghi della cultura, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
- l’apertura delle attività commerciali al dettaglio, salvo quanto si dirà appresso a proposito delle restrizioni variabili a seconda del rischio epidemiologico, a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni;
- la chiusura, nelle giornate festive e prefestive, degli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie;
- l’apertura dei servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, ecc.), nel rispetto dei protocolli approvati;
- la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici.
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