La legge n. 234/2021, per favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura, ha disposto:
- una semplificazione degli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, Dlgs. n. 185/2000 (“Più Impresa”), eliminando tra i requisiti di accesso, nel caso di soggetti organizzati in forma societaria, quello della maggioranza numerica e mantenendo solo quello della maggioranza, per oltre la metà, delle quote di partecipazione di donne o giovani;
- il trasferimento delle risorse del Fondo istituito dall’art. 1, comma 506, legge n. 160/2019 (“Donne in Campo”) agli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, Dlgs. n. 185/2000 (“Più Impresa”) mantenendone la destinazione esclusiva in favore delle imprese a conduzione femminile ed incrementandone la dotazione, per l’anno 2022, di 5 milioni di euro.
Non appena il decreto interministeriale che regola i criteri e le modalità di accesso agli interventi agevolativi di cui al Titolo I, Capo III, Dlgs. n. 185/2000 (“Più Impresa”) sarà adeguato alle novità disposte dalla legge di bilancio 2022, le imprese condotte da donne, di qualsiasi età, oltre a disporre di una dotazione finanziaria dedicata, potranno accedere alle seguenti agevolazioni:
- contributo fino al 35% del valore del progetto,
- mutuo a tasso zero fino al 60% del valore del progetto,
- limite massimo di intervento di ISMEA entro 1,5 milioni di euro per singolo progetto.
Possono partecipare alla misura le donne in campo facenti parte di micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Alla data di presentazione della domanda, le imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese;
- esercitare esclusivamente l’attività agricola, ex art. 2135 cod. civ.;
- essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola;
- avere sede operativa nel territorio nazionale;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non rientrare tra le imprese in difficoltà.
Per accedere ai finanziamenti agevolati è obbligatorio presentare domanda mediante il portale dedicato disponibile sul sito ISMEA.
Alla domanda dovranno essere allegati:
- le autocertificazioni relative all’impresa corredate da documento di riconoscimento in corso di validità dell’imprenditrice agricola;
- la documentazione attestante la qualifica IAP o Coltivatrice diretta e relativo certificato della posizione INPS;
- la relazione notarile riguardante eventuali beni dati in garanzia, ovvero lettera di disponibilità alla concessione della garanzia fidejussoria;
- lo studio di fattibilità, il cui format è disponibile nella sezione dedicata del sito web, e relativa alla documentazione tecnica (preventivi e computi metrici delle opere da realizzare e/o macchinari da acquistare).
La scadenza per la presentazione delle istanze è stata prorogata dal 30 marzo al 30 aprile 2022.